L'OSTEOPOROSI

Le ossa più soggette alle fratture sono il femore, l'anca, le vertebre e il polso.
L'osteoporosi è una patologia a carico dell'apparato scheletrico, caratterizzata da una riduzione della densità ossea e da un'alterazione della microstruttura dell'osso stesso.
Essa è dovuta ad uno sbilanciamento tra la formazione di tessuto osseo nuovo e il riassorbimento di tessuto osseo vecchio nel meccanismo di rimodellamento osseo.
Si tratta di una patologia a sviluppo silenzioso e ha come manifestazione massima la frattura.
Le ossa, diventate porose e fragili, si fratturano facilmente sia spontaneamente sia in seguito a traumi, come urti o cadute.
I principali fattori di rischio sono il sesso e l'età. Le donne in menopausa sono i soggetti più a rischio, a causa della diminuzione della produzione di ormoni e della maggiore longevità rispetto agli uomini.
Altri fattori che aumentano l'incidenza o la predisposizione all'osteoporosi sono la presenza di episodi analoghi nella storia familiare, la scarsa attività fisica, che non stimola l'adattamento osseo, una dieta povera di calcio e di vitamina D o ricca di proteine, l'abuso di alcool e il fumo.
Non vanno considerate l'osteoporosi secondaria ad altre patologie e l'osteoporosi causata dall'assunzione di farmaci, perché integrate in quadri clinici più complessi.
L'esame di riferimento per la diagnosi dell'osteoporosi è la densitometria ossea o MOC ( Mineralometria Ossea Computerizzata).
Si tratta di un esame radiologico indolore, della durata di circa 5 minuti, che valuta la densità minerale delle ossa.